BRUNO BORDOLI

 

Linea della Vita

 

Testo di Vincenzo Guarracino

Casa editrice: VAGLIO – CANTON TICINO – CH

 

 

Do you get off at this stop? “scende a questa fermata”? Nell’oggi che sporge sull’abisso, la domanda che veramente sorprende non è quella più inquietante ma l’impensable. Ulisse non può né accettare né respingere l’invito delle Sirene, perché la promessa del loro canto contiene un dismisura (di bellezza, di armonia) con cui, benchè polytropos, non può scendere a patti, lui uomo del rischio e dell’ardimento, pena l’affondamento e l’imprigionamento in una struttura idolatrica, quale è quella prospettata dalla loro sessualità insieme assoluta e quotidiana. Do you get off this stop? È impensabile consentire agli idola, seducenti ma ingannevoli, di un reale involgarito a mercimonio: idola che imprigionano e snaturano esigenze e sentimenti. Una pietas segnata dalle stigmate della mancanza, di una caritas di vita e di emozioni; una religione ridottasi a vuota adorazione dei feticci; una humanitas involgarita e larva nuda e ignava di paure; una cultura trasformata in icona senza nostalgia di grandezza: su tutto campeggia l’orrore (della guerra ma anche degli inferni coniugali) ma non al punto che non affiori una speranza, benché timida di salvezza: rose comuni, una nuvola. Do you get off this stop? “Scende a questa fermata”? Idola tribus, idola specus, certo, errori della società come errori della “caverna” della notte di senso che ognuno si porta dentro, ma anche formulazione ancora incerta di futuro, cellule minime di luce contro ciò che sa di morte, ciò che nega l’appartenenza e l’amore. La pittura di Bordoli denuncia questo, anche se sostiene di non averne l’intenzione? “Non comunico principi, teorie, non enuncio alcun credo artistico” dice, Ma fino a che punto bisogna credergli?

[…]

 

Vincenzo Guarracino 

Como, Luglio 1999